Gli Osservatori sono infrastrutture di ricerca altamente specializzate, dedicate allo studio intensivo di aree geografiche di eccezionale interesse scientifico e ad elevata pericolosità naturale. A differenza delle reti di monitoraggio distribuite su scala nazionale, gli osservatori concentrano una densa rete di strumentazione multidisciplinare in un’area limitata, trasformandola in un vero e proprio “laboratorio naturale”.

Questo approccio permette di investigare i processi geodinamici con una risoluzione e un livello di dettaglio irraggiungibili con altre metodologie. Potenziati e in parte creati ex-novo dal progetto PNRR MEET, gli osservatori generano flussi di dati osservativi (DPL 0-1) di altissima qualità, fondamentali per testare nuove ipotesi scientifiche e sviluppare modelli previsionali avanzati (DPL 2-3).

IPSES federa i dati provenienti da tre tipologie principali di osservatori.

Osservatori di Faglia (Near-Fault Observatories)

Queste infrastrutture sono focalizzate sullo studio dei processi sismogenetici direttamente in prossimità delle faglie attive, responsabili di alcuni dei terremoti più energetici del territorio italiano. L’obiettivo è monitorare l’intero ciclo sismico, dalla fase intersismica di accumulo di deformazione, alla fase cosismica di rottura, fino a quella postsismica di riequilibrio.

  • INFO (Irpinia Near Fault Observatory): Situato in una delle aree a più alta pericolosità sismica d’Italia, l’osservatorio dell’Irpinia sperimenta tecnologie innovative, come i sensori a fibra ottica (DAS), per monitorare la deformazione e la micro-sismicità con una sensibilità senza precedenti.

  • NEMESI (NEar fault observatory of the MEssina StraIt): L’osservatorio dello Stretto di Messina presidia un’area cruciale dal punto di vista tettonico, dove la convergenza tra le placche Eurasiatica e Africana genera un’intensa attività sismica.

  • TABOO (The Alto Tiberina Near Fault Observatory): è un'infrastruttura ad alta risoluzione che monitora l'Alta Valle del Tevere, una zona ad alta sismicità. Si concentra sullo studio della faglia a basso angolo dell'Alto Tiberina per comprenderne meglio il comportamento.

Osservatorio Lontano dalla Faglia (Far-Fault Observatory)

Unico nel suo genere, questo tipo di osservatorio è situato in un’area geologicamente stabile e a bassissimo rumore sismico e antropico, fornendo un punto di vista privilegiato per la registrazione di segnali geofisici deboli che altrimenti verrebbero mascherati dal rumore di fondo.

  • FABER (Sardinia Far Fault Observatory): Realizzato nel sito della miniera dismessa di Sos Enattos in Sardegna, questo osservatorio è in grado di rilevare segnali provenienti dalle profondità della Terra, come le maree terrestri o le oscillazioni libere del pianeta, e di studiare i processi geodinamici regionali da una prospettiva inedita. Il sito è inoltre candidato a ospitare l’Einstein Telescope per la rilevazione delle onde gravitazionali.

Osservatorio d’Alta Quota

Queste infrastrutture sono posizionate in prossimità delle aree sommitali dei vulcani attivi, consentendo un monitoraggio diretto e prossimale dei fenomeni eruttivi.

  • PDVO (Pizzi Deneri Volcanological Observatory): Situato a oltre 2800 metri di quota sulle pendici del vulcano Etna, è il più alto osservatorio vulcanologico d’Europa. La sua posizione strategica permette di installare strumentazione avanzata per lo studio dei gas vulcanici, delle deformazioni del suolo e dei fenomeni sismo-acustici legati all’attività eruttiva, fornendo dati essenziali per la ricerca e la sorveglianza.